Tobias – “Tell me something about you”
Fino al 19 dicembre 2015
Tobias Zielony – “Tell me something about you”
Milano, Galleria Lia Rumma
MARKET EVOLUTIONS
Serie giostra I. E’ terminata il 19 Dicembre 2015 presso la Galleria Lia Rumma di Milano, la quarta
personale italiana di Tobias Zielony (Wuppertal, 1973), artista selezionato da Florian Ebner per il
Padiglione Germania all’ultima Biennale di Venezia: attraverso la modalità scatto continuo ed un
approccio linguistico di contaminazione tra fotogiornalismo, arte e foto documentario, crea accumuli per
sequenze di immagini riprese e non-riprese che costituiscono un palcoscenico dall’andamento singhiozzato
in cui l’attenzione cade, in pari misura, sulla costruzione delle immagini e sulle zone d’interstizio tra di
esse.
Al pian terreno della galleria il progetto Jenny Jenny (2013), composto da 18 fotografie ed un video, Der
Brief (la lettera), dove protagoniste sono giovani donne di Berlino alcune delle quali prostitute. Il
dispositivo seriale d’immagini creato dall’artista designa un groviglio piuttosto che un gruppo omogeneo
di soggetti; ne risulta un insieme multilineare in cui la matassa, costituita dai singoli elementi, si spezza
ogni volta facendo cadere, come sostiene l’artista stesso, la realtà in quel collegamento mancante tra le
immagini per poi riprendere linee di natura diversa all’interno di quello che sarà, tentativo di un probabile
racconto.
I soggetti, di solito esclusi, posti dalle fallimentari promesse della società in territori di crisi permanente,
dove ogni elemento-luogo come saracinesche, insegne luminose e vetrine designano chiusura di un
possibile passaggio verso, con le loro facce anonime ma perseguite e catturate dalla macchina fotografica
in pose languide, fiere ed impertinenti, indecise tra la pienezza di una sofferenza da superare che pressa
alle spalle ed un futuro pronto a dissolverle, seguono direzioni per accenni tracciando processi in perenne
disequilibrio: è una ricerca sul campo, una brama del campo.
Sciogliere la matassa di questi soggetti-dispositivi in una serie giostra dagli andamenti altalenati, significa
innanzitutto tracciare, cartografare: queste immagini hanno come carattere prioritario topologia e tempo, non
spazio e movimento, come direbbe Foucault. Zielony lo
Serie giostra II. Il video Der Brief è un intreccio di segni amorosi, segni dell’alterazione e della
scomparsa, come li definiva Proust ed è ciò che avviene alle protagoniste, giovani prostitute di Berlino;
un lavoro che sintetizza perfettamente il procedimento di montaggio dei singoli fotogrammi realizzati
dall’artista in modo scatto continuo.
Il risultato è un racconto a tratti, “solo accenni” riguardo a dove, come, quando o chi, che prosegue per
piccoli differimenti delle immagini-parole, le quali subiscono ad un tempo come un meccanismo di
regime a scatti. Un’indagine diagnostica più che analitica, che partendo da un breve amore cerca di registrare,
spiegare e sviluppare tutto, ricomporre tutto un territorio, tutta una regione che emette i propri segni,
cronosegni, come li definisce Deleuze, con il repertorio di specificità che ne consegue, toni, aspetti,
singolarità, punti luminosi e dominanti ed in cui il piano senso-motorio di relazione tra le immagini subisce
come dei salti; ovunque una ritmica binaria ma di linee di senso che si sovrainscrivono le une sulle altre.
Nel movimento di aggiramento intorno ai soggetti, Zielony sembra incontrare almeno tre livelli: il
campo, o la serie delle abitudini, costituito dal racconto fornito dal movimento stesso delle ragazze
all’interno della camera, tutti i loro sguardi, sorrisi, perplessità nel tentativo di srotolare il filo della
questione amorosa; il contro-campo, dove esplora invece le zone tempo, quelle in cui “c’è un invito a
ricordare”, da un lato attraverso la profondità data dal suono-voce del Terzo che esterno, pone le
domande, dall’altra attraverso la profondità di campo ipnotica-allucinatoria ottenuta mediante il sistema
combinatorio sequenze luci/specchi cui subordina tutte le altre dimensioni.
Il progetto Manitoba (2009-2011) esposto al primo piano della galleria di Milano, ripresenta l’interesse
dell’artista verso la storia dei singoli nel proprio territorio in questo caso, una gang di teenagers originari
delle First Nations (popoli autoctoni dell’odierno Canada) fotografati nelle periferie di Winnipeg; un
audio basato sul testo di Andrea Hiott riguardo al sistema di ri-educazione scolastica residenziale
canadese che prevede l’allontanamento dalle famiglie al fine di perdere l’identità originaria, completa il
progetto.
Soggetti cui la società cerca di imporre processi di orfanità dalla radice, marginalizzati in zone limbo del
mercato generalizzante essi si collocano all’interno di una memoria-mondo o memoria-essere, prendono
tempo ad un passato che è un già-là, come sostiene Deleuze e che si insinua in essi favorito dalle deboli
maglie della loro identità di esclusi.
Nell’alternanza di foto di presente e foto di passato, Zielony crea un dialogo dal ritmo sussultorio, di
sofferenza in sofferenza tra forme diverse di regalità e, di strato in strato, avvicina i giovani protagonisti
alla ricerca del senso più autentico del termine autoctono; tutto comincia qui nella sostanza non
stratificata chiamata Terra; divenire orfani di genitori è perché si appartiene innanzitutto a questa falda
estesa, da cui, scrive Melville, tutto comunica e si giustappone in un ambiente vitale fangoso.
Gianluca Chioma
mostra visitata il 5 dicembre 2015
dal 20 ottobre 2015 al 19 dicembre 2015
Tobias Zielony – “Tell me something about you”
Galleria Lia Rumma, Via Stilicone 19 – 20154 Milano
Orario: martedì – sabato h 11.00 – 13.30 / 14:30 – 19:00
Info: tel. (+39) 02 29000101; info@liarumma.it |www.liarumma.it